domenica 27 settembre 2015

Quella strana nostalgia per il tempo della tragedia

E' questo stesso assurdo struggimento che ci coglie - confessiamolo - quando pensiamo alla Resistenza. Noi, nati e cresciuti decenni dopo la fine della seconda guerra mondiale, nel periodo più pacifico e prospero che l'Europa occidentale abbia conosciuto, noi figli del pezzetto d'umanità più protetto, agiato e longevo che abbia mai calcato la faccia della Terra, proprio noi arriviamo a provare nostalgia per quella stagione tragica, per quella lotta formidabile ma terribile che non abbiamo vissuto.

E' indubbiamente un pensiero frivolo, forse addirittura una mancanza di rispetto verso il dolore altrui ma è il pensiero di chi ha vissuto esistenze oziose, è l'abbaglio che ci rappresenta, in cui si specchia il nostro perfido benessere, e con questo dobbiamo fare i conti....

Noi che non abbiamo nessuna vittima da rimpiangere e nessuna esperienza della guerra, noi concepiamo lo sproposito che quello - quello delle persecuzioni, delle ribellioni, dei milioni di morti e della lotta contro un nemico mortale - quello avrebbe potuto essere il tempo migliore della nostra vita. 

(Antonio Scurati, Il tempo migliore della nostra vita, Bompiani)

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