sabato 12 novembre 2011

James Hillman e il tempo che scivola via

Com'è morire?, domanda Silvia Ronchey a James Hillman, lo psicanalista americano che con libri come Il codice dell'anima e Saggio su Pan, ci ha regalato nuovi modi di vedere e intendere non solo la morte, ma soprattutto la vita.

Com'è morire?, gli ha chiesto Silvia Ronchey, che non è solo la studiosa del mondo bizantino o la biografa di Ipazia di Alessandria, ma una donna che sa affondare lo sguardo nelle domande che più di tutte contano e che per questo si è spinta fino alla casa del Connecticut dove James Hillman ha abitato gli ultimi sui giorni su questa terra.

E così le ha risposto James Hillman, con parole che, certo, non sono solo le parole di un'intervista su Tuttolibri:

Uno svuotamento. Si comincia svuotandosi. Ma, si potrebbe chiedere, che cos'è o dov'è il vuoto? Il vuoto è nella perdita. E che cosa si perde? Io non ho "perso" nel senso comune di  "perdere". Non c'è perdita in quel senso. C'è la fine dell'ambizione. La fine di ciò che si chiede a se stessi. E' molto importante. Non si chiede più niente a se stessi. Si comincia a svuotarsi degli obblighi e dei vincoli, delle necessità che si pensavano importanti. E quando queste cose cominciano a sparire, resta un'enorme quantità di tempo. E poi scivola via anche il tempo....

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