domenica 28 agosto 2011

L'alba ai giapponesi, il tramonto agli europei

Il mondo è bello perché è vario, si sa, e la varietà sta anche nel modo in cui si percepisce il mondo. Emozioni, parole, rappresentazioni diverse, anche se ciò che abbiamo davanti è uguale. Sperimentare questa varietà, penso, è quanto di più bello ci possa toccare in sorte. E proprio questo mi è venuto in mente l'altro giorno, imbattendomi su questa pagina dei diari di Fosco Maraini:

In Giappone si segue molto da vicino il corso giornaliero del sole. Già la casa è fatta in modo che non è facile nascondersi al buio, una volta svanita la notte. I giapponesi sono grandi ammiratori dell'alba. L'arte, la letteratura, la poesia giapponesi sono intessute d'inni in colori e parole a questo momento di privilegio nella giornata degli uomini e delle cose.... Noi pensiamo di ammirare il tramonto perch'è bello, lo ammiriamo perché ci hanno insegnato ch'è bello. In Giappone, salvo certi studenti abbeveratisi al romanticismo occidentale, nessuno lo nota; anzi è considerato triste, di cattivo augurio

(da Dacia e Fosco Maraini, Il Gioco dell'universo, Mondadori)


Lo stesso sole, lo stesso ritmo delle albe e dei tramonti, due mondi diversi. 


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