sabato 10 aprile 2010

L'Italia riscoperta da Brizzi con i suoi piedi


Ho letto su Tuttolibri della Stampa (in realtà solo ieri il numero della scorsa settimana, i miei soliti tempi) che Enrico Brizzi è appena partito per un lungo viaggio a piedi che attraverserà tutta l'Italia a piedi - dall'Alto Adige a Capo Passero in Sicilia - per riscoprire il nostro paese che si appresta a celebrare i suoi 150 anni.

Racconterà tutto questo anche in un blog e credo che prima o poi tutto questo diventerà anche un libro, non il primo, del resto, che Brizzi dedica a viaggi fatti a piedi (per esempio il viaggio dall'Adriatico al Tirreno raccontato in Nessuno lo saprà, oppure il pellegrinaggio laico che ha ispirato La via di Gerusalemme).

Mi piace che i fatidici 150 anni siano l'occasione di iniziative, percorsi, riflessioni che escono dalle solite commemorazioni - corone d'alloro, corazzieri e fanfare, insomma. Mi piace anche che si parta dall'assunto che questo paese sia proprio da riscoprire (magari, come fa Brizzi, ritornando anche allo straordinario Viaggio in Italia di Guido Piovene)

Dice Brizzi a Tuttolibri:

Camminare è un modo per entrare in contatto con la realtà che ci circonda. La vita sta nella pioggia che ti bagna, nel vento freddo che ti schiaffeggia il volto, non nello schermo della televisione o di un computer


E' bello, spiega, viaggiare non come ospite d'onore, ma entrando in contatto con le persone chiedendo loro di riempire la boraccia d'acqua.

Lo sapete, che preferisco i viaggi in bicicletta. Ma condivido, condivido in pieno.

2 commenti:

  1. Anch'io, caro Paolo, avrei una gran voglia di farmi un viaggetto e di riprender qualche lettura. Non è il momento più adatto, come ben sai. E ti invidio molto, ma in senso buono, sia chiaro, perché tu fai entrambe le cose e molte altre ancora e tutte piuttosto bene. Riesci a spaccarti in quattro e forse anche in otto. Complimenti. Spero che nel suo girovagar appiedato, Brizzi passi da Firenze e ci sia magari l'occasione d'incontrarlo per rammentare di quando appena pubblicato Jack Frusciante divenne con l'aiuto del collega Mauro Curati collaboratore de l'Unità e di Mattina. Ne scovammo parecchi di giovani e vecchi scrittori, allora: primo fra tutti il grande Roberto Roversi che tento disperatamente di andare a trovare ma il suo stato di salute non me lo permette. E poi Lucarelli, Fois, Pazzi e tanti altri ancora. Ripubblicarli in una antologia non sarebbe una follia.

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  2. Io i viaggi li preferisco in Vespa ma condivido, condivido in pieno!

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