sabato 16 agosto 2014

Charles Bukowski: mi ubriaco per aggiustare la parte ubriaca

Charles Bukowski: Oh, non scrivo mai a macchina la mattina. Non mi alzo la mattina. Bevo la sera. Cerco di stare a letto fino alle dodici, voglio dire a mezzogiorno. Di solito se mi devo alzare prima non mi sento bene tutto il giorno. Quando guardo e dice dodici allora mi alzo e comincio la mia giornata.
Poi di solito c'è un ippodromo vicino e mangio qualcosa e corro all'ippodromo dopo che mi sono svegliato, guido la macchina, scommetto sui cavalli, poi torno a casa e Linda cucina qualcosa e parliamo un po', mangiamo, beviamo qualcosa e poi vado di sopra con un paio di bottiglie e mi metto a scrivere a macchina. Comincio circa verso le nove e mezzo e vado avanti fino all'una e mezzo, le due, le due e mezzo di notte. Ecco.

Fernanda Pivano: Mangi solo una volta al giorno?

Charles Bukowski: Due volte al giorno. Mai tre.

Fernanda Pivano: E poi scrivi a macchina e poi riscrivi tutto?

Charles Bukowski: Sì, da ultimo ho riscritto senza bere, per farlo diventare chiaro, perché ero ubriaco quando ho scritto la prima volta. Poi mi ubriaco di nuovo per aggiustare la parte che ho scritto quand'ero ubriaco. Mi ubriaco per aggiustare la parte ubriaca. E funziona. Va molto bene così. Lo rende più divertente.

(Fernanda Pivano intervista Charles Bukowski, in Quello che importa è grattarmi sotto le ascelle, Feltrinelli)

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