domenica 3 novembre 2013

Se Emil Zátopek aveva un nome che correva

Un cognome, Zàtopek, che non diceva niente, che era solo un buffo cognome, e ora echeggia universalmente in tre sillabe mobili e meccaniche, implacabile valzer a tre tempi, rumore di galoppo, rombo di turbina, ticchettio di bielle o di valvole ritmato dal k finale, preceduto dalla z iniziale che già schizza via: fai zzz e in un attimo schizza via, come se questa consonante fosse uno starter.

Senza contare che la macchina è lubrificata da un nome fluido: l'oliatore Emil è forrnito insieme al motore Zàtopek.

E' quasi ingiusto: nella storia della corsa a piedi ci sono sati altri grandi artisti. Se non sono passati ai posteri, viene il dubbio che il loro cognome fosse ogni volta meno giusto, meno appropriato, meno azzeccato di quello di Emil....

(da Jean Echenoz, Correre, Adelphi)

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