venerdì 5 aprile 2013

Praga e la magia che si fa città

Sono stato solo una volta a Praga, un rigido inverno di diversi anni fa, ma in effetti altrte volte ho camminato per le sue strade, mi sono perso nelle nebbie dei suoi vicoli, ho svuotato boccali nelle sue birrerie. E' stato quando ho aperto quel libro straordinario che è Praga magica di Angelo Maria Ripellino.

Libro straordinario, anche per quando è uscito, nel 1973, appena quattro anni dopo la Primavera di Praga, quando tutto era finito, quando l'allora Cecoslovacchia pareva uno dei paesi più grigi e insopportabili, una Corea del Nord nel cuore della cara vecchia Europa. La cappa del socialismo reale e un libro che è come un incantesimo. Praga diventa magia, parola che libera e costruisce un'altra città, mescolandosi alle sue pietre, ai suoi palazzi e ai suoi cimiteri.

E la magia non è di stregoni e alchimisti, è la storia, è la letteratura, è l'arte, è ciò che si racconta e si tramanda.

Ancor oggi, ogni notte, alle cinque, Franz Kafka ritorna in via Celetnà a casa sua, con bombetta, vestito di nero.... ancor oggi, ogni notte, Jaroslav Hasek, in qualche taverna, proclma ai compagni di gozzoviglia che il radicalismo è dannoso e che il sano progresso si può raggiungere solo nell'obbedienza

E le letture, questa è la magia, si fanno viaggio, diventano città.

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