venerdì 31 agosto 2012

Già nel 1953, le disgrazie del libro in Italia

Quando un italiano, spinto da una inconsueta e incoercibile voglia, desidera leggere un libro, ricorre a uno dei modi seguenti:

1. Lo chiede in omaggio, con un pretesto qualunque, all'editore.
2. Lo chiede in grazioso dono all'autore.
3. Cerca di farselo regalare da qualcuno che l'abbia ottenuto gratis dall'editore o dall'autore.
4. Lo chiede in prestito a un amico, col segreto proposito di non restituirlo mai più.
6. Lo cerca in una biblioteca circolante.
7. Lo ruba, se gli riesce, in casa d'un conoscente o nella bottega di un libraio.

Sol quando tutti questi modi falliscono o si dimostrano impraticabili e impossibili, sol quando ogni tentativo di ottenere il libro senza spendere un centesimo è frustrato, soltanto allora il nostro italiano, se il desiderio o la necessità l'assillano, prende uan decisione eroica e sceglie l'ultimo disperato mezzo: compra il libro con i suoi denari.

(Giovanni Papini, Le disgrazie del libro in Italia, 1953)
 

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