domenica 11 marzo 2012

Se serve trasformarsi in uno straccio senza vita

Hasse, un ragazzo scuro e alto che era cinque volte più forte di me, aveva l'abitudine di buttarmi a terra a ogni intervallo, il primo anno di scuola.


All'inizio opponevo una fiera resistenza, ma non serviva a niente, lui mi atterrava comunque e trionfava.


Alla fine trovai il modo di frustrarlo: una totale rilassatezza.

Quando si avvicinava, fingevo che il mio io se ne fosse volato via e avesse lasciato soltanto un cadavere, uno straccio senza vita che lui poteva calpestare quanto voleva. Si stufò.



Penso a quanto possa avere significato per me, più avanti nella vita, il metodo di trasformarsi in uno straccio senza vita.


L'arte di lasciarsi calpestare senza perdere l'autostima.

(Tomas Transtromer, I ricordi mi guardano, Iperborea)

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