domenica 15 gennaio 2012

A chi dare ragione?

Forse a Henry James, il più europeo dei grandi scrittori americani, che diceva:

New York è spaventosa, fantasticamente priva di eleganza, confusamente orrenda

O forse, sulle ali di quel fantasticamente che nemmeno Henry James nega, a Le Corbusier, il grande architetto:


Cento volte ho pensato che New York è una catastrofe e cinquanta volte che è una bellissima catastrofe

Ed è così, esattamente così: perché è tutto e allo stesso tempo il contrario di tutto, ma in un modo che solo a New York. E non importa esserci stati, perché New York è i libri che abbiamo letto, i film che abbiamo visto, nessuna città è stata così raccontata e così tradotta in immagini.

New York è la nostra vita moderna, è ciò che vogliamo essere e anche ciò che non vogliamo essere. E' il nostro presente, meno il nostro futuro, sicuramente non il nostro passato. E' lo specchio a cui bisogna guardarci, di tanto in tanto.

Non ci sono mai stato, ma in questi giorni mi sono immerso in essa, grazie a I segreti di New York di Corrado Augias. Libro che avevo lasciato lì da non so quanto tempo, temendo la guida più o meno intelligente, i consigli per il viaggio.

E invece no, questo è un libro di storie, di parole che ti inventano la città e te la portano a casa. Scorrono i nomi, i personaggi, veri o immaginari, i libri: Herman Melville e Nero Wolfe, gli anarchici  e i gangster, gli artisti degli anni Ottanta, genio e droga, e i gangster italiani, irlandesi, ebrei. Dorothy Parker e Marilyn Monroe. Edgar Allan Poe e Andy Warhol.

Che libro per viaggiare, per avvertire il brivido che fu di Francis Scott Fitzgerald:

New York osservata dal ponte di Queensboro rimarrà in eterno la città vista per la prima volta, con la sua iniziale selvaggia promessa di tutto il mistero e di tutta la bellezza del mondo

E davanti la metropoli, cuore vivo, pulsante, complicato, la metropoli capace di farsi bella anche con le sue brutture.  





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