giovedì 10 novembre 2011

I pro e i contro dei "social club" del libro

Bella la riflessione che in questi giorni le pagine di cultura di Repubblica hanno fatto sui circoli letterari che si costituiscono sulla Rete, anche sulla spinta della nuova editoria digitale (i titoli degli articoli sono già eloquenti: Il social club del libro e Il circolo letterario si mette in Rete).

E dunque la Rete può essere anche questo, vocazioni antiche e opportunità moderne che si coniugano e ci permettono di inoltrarci su nuovi sentieri. La lettura, si sa, è pratica prevalentemente solitaria, ma il libro è anche una straordinaria occasione di socialità, lo è sempre stata, dai tempi dei cabinets de lecture nella Francia degli Illuministi e delle reading rooms a Londra e dintorni. Perché stupirsi se oggi i "luoghi" si moltiplicano anche sulla blogosfera?

Spiega Raffaele Simone:

I lettori cercano pur sempre occasioni e risorse per scambiarsi e proporsi libri, per parlare di quel che hanno letto o vorrebbero leggere e anche per leggere insieme

Come al solito ci sono i pro e i contro, è ovvio.

Un pro lo dico io: vedete che la rete non è nemica della lettura, vedete che ci può indirizzare anche verso i buoni libri?

Un contro lo segnala proprio Raffaele Simone:

Una differenza c'è, ed è quasi un abisso: attorno a libri di carta si aggregano persone in carne e ossa, che parlano, ridono e hanno odore e peso; nei circoli di lettura digitali s'incontrano invece "digital personae" senza corpo né massa, che non si vedono né si toccano e che potrebbero anche esser avatar di secondo o terzo grado di chissà chi.... 

Vero, ma come si dice, se non si vada non si vede....

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