lunedì 23 maggio 2011

Se un trasloco dà il senso dei libri che contano

Chi, come me, ha cambiato qualche decina di residenze, riallineato infinite volte Bukowsky e Busi, ricomprato almeno tre volte gli stessi trenta libri, ha infine accettato l'idea che perdere è conservare quello che conta

E' una  bella frase che ho letto l'altro giorno su Repubblica, in una pagina di Gabriele Romagnali sulle librerie degli scrittori. Mi ha fatto venire in mente che il rapporto con i propri libri non è necessariamente quello dell'accumulo. A volte quello che conta non è aggiungere ma sottrarre.

Ben vengano insomma anche i traslochi, se non si tratta solo di inscatolare tutti i libri e portarseli via. Se si tratta di scegliere. Di sacrificare qualche titolo perché ce ne sono altri di più cari, addirittura di insostituibili.

Ben venga, perché è come quella domanda sull'isola deserta. Se vi capitasse di far naufragio e avete solo cinque, o dieci, o venti libri da portare con voi, quali vi portereste? E giù a stilare la propria personalissima graduatoria.

Solo che un trasloco può rendere decisamente concreto ciò che altrimenti è accademia. Assegnare valore. Rimettere in discussione.

Ben venga, e per quanto le apparenze dicano il contrario, è anche un punto di vantaggio su tutti gli adoratori dei libri virtuali.

4 commenti:

  1. I libri si possono ricomprare ma è la lettura che fa la differenza... Io ad esempio ho imprestato un libro che racconta di un viaggio, un libro che mi era molto piaciuto e che pagina dopo pagina avevo vissuto durante una vacanza sottolineando frasi e scrivendo appunti a margine... quel libro non è tornato, non si riesce a capire dove si sia perso (...) ma non ho voluto rimpiazzarlo con una nuova edizione...
    Al contrario, sono andata a caccia di un paio di edizioni particolari di Mrs Dalloway, un capolavoro per me ed il manifesto di uno stile...

    RispondiElimina
  2. Ogni volta che ho dovuto traslocare, affiancavo sempre i miei genitori quando c'erano da svuotare le librerie. Controllando che nessun libro venisse buttato via :-)

    E.

    RispondiElimina
  3. traslocare i libri è portare con se gli amici ed averli sempre accanto...quelli che nn contano molto li dimentichi e quelli del'infanzia te li ritrovi da adulto pronti ad ascoltare le tue tribolazioni e quelli nuovi, di amici, di libri li tieni accanto al cuore.

    RispondiElimina

La Terapia del bar: Massimiliano Scudeletti racconta il circo che si fece bar

  Ho dodici anni e passo spesso dietro il bancone , posso prendere qualsiasi cosa tranne gli alcolici naturalmente, ma mi piace guardare il ...