giovedì 21 aprile 2011

Ogni dialogo ha bisogno del suo posto


Ah, per Giunone, che bel posto per riposare! Con questo platano così ampio di fronde e così alto! E che slancio quell'ippocastano, che bellissima ombra! E' al colmo della sua fioritura e spande profumo per tutto il luogo. Una sorgente deliziosa scorre sotto il platano con acque fresche, come si può sentire con il piede. E la bellezza del posto, quant'è amabile e dolce! Melodia estiva che risponde al coro delle cicale. Ma più gentile di tutto è quest'erba, cresciuta così soffice sul dolce pendio, perché chi vi si sdraia possa appoggiarvi la testa. Sei stata una guida stupenda, Fedro caro

Sono le parole con cui prende avvio uno dei più grandi dialoghi di Platone, il Fedro, pietra miliare della storia della filosofia. Il ragionamento sull'amore, il destino delle anime dopo la morte, la dottrina delle idee... quante cose che si trovano, nelle parole del giovane ateniese Fedro e soprattutto di Socrate.

Ma l'inizio è questo e mi fa pensare cosa di esso dice un filosofo dei nostri tempi come James Hillman, in una conversazione con la storica Silvia Ronchey (pubblicato da Bur col titolo Il piacere di pensare.... anche questo un dialogo....). E cioé che quelle parole non solo una delle più belle descrizioni di un ambiente della letteratura greca. Sono di più, sono una condizione stessa del dialogo.

Ognuno dei dialoghi platonici comincia in un luogo. Nel senso che quei dialoghi sono collocati nello spazio. Noi, astratti pensatori occidentali, non prestiamo attenzione a dove sono collocati e ne discutiamo le idee, i concetti

Ma poteva il dialogo sull'amore e sulla bellezza, sui sentimenti e i desideri prescindere da quel giardino meraviglioso?

Può essere un dettaglio, ma magari anche questo è un modo per rimettere a posto la nostra vita: trovare i posti giusti alle nostre parole (e a quelle degli altri).

1 commento:

  1. Ho dedicato tutta la mia vita ai luoghi, a cercare di far comprenderne l'importanza e non soltanto per mestiere (faccio l'architetto), ma perchè ciò che ci circonda ci influenza, influisce sul nostro umore, sulle nostre scelte. Se il mondo fosse un pò più ordinato, un pò più gradevole sarebbe tutto più facile. La bellezza salverà il mondo è il mio motto! Bravo Paolo

    RispondiElimina

La Terapia del bar: Massimiliano Scudeletti racconta il circo che si fece bar

  Ho dodici anni e passo spesso dietro il bancone , posso prendere qualsiasi cosa tranne gli alcolici naturalmente, ma mi piace guardare il ...