martedì 28 dicembre 2010

Se la panchina è il luogo dell'utopia

Una buona panchina fa sentire al riparo chi vi si siede, e fa apparire il suo ozio come un'attività non soltanto legittima, ma di qualità superiore, da intenditore - un po' come quando al ristorante uno ordina un piatto molto semplice e il cuoco gli fa capire di considerarlo un buongustaio

Che bello questo Panchine. Come uscire dal mondo senza uscire (Laterza, collana Contromano), di Beppe Sebaste, libro leggero e profondo allo stesso tempo, poetico di una poesia che scaturisce in primo luogo da uno sguardo inconsueto sul mondo...

Perché è questo che fa, in buona sostanza, Beppe Sebaste: si siede e guarda davanti a sè, si siede e usa il suo tempo senza ansia e senza pretesa. E lo usa assai bene, perché spesso e volentieri il tempo usato meglio è quello che quasi quasi sembra dilapidato.

Soprattutto oggi, in questo mondo dove pare che si sia posto solo per la rapidità, per gli spostamenti rapidi e ripetuti, per giornate imbevute solo di movimento. E sarà anche per questo che le panchine - avete notato anche voi? - stanno scomparendo dalle nostre città o sono confinate in posti - per esempio le hall dei centri commerciali - dove è chiaro che potrai fermarti solo per tirare il fiato e quindi tirarti su e fare subito quello che devi fare (produci, consuma, crepa...). Il tempo è denaro, come fai a perderlo su una panchina?

E allora questo libriccino non è solo poesia, è anche presa di coscienza, protesta, riappropriazione di giornate e spazi e tempi. Per dirla con Beppe Sebaste:

Stare in panchina, nel elssico attuale, è il contrario dello scendere in campo. Ma la panchina è l'ultimo simbolo di qualcosa che non si compra, di un modo gratuito di trascorrere il tempo e di mostrarsi in pubblico, di abitare la città e lo spazio. La panchina è un luogo di sosta, un'utopia realizzata

2 commenti:

  1. usiamo sempre l'espressione 'trascorrere il tempo', ma siamo sicuri che il tempo lo si trascorre, cioè lo si attraversa mentre forse sarebbe più corretto dire che è il tempo che attraversa noi? non è un gioco di parole, ma il tempo è un concetto perturbante e mobile, dunque attraversarne le dimensioni non concrete appare sempre come una sfida, no? lo attraversiamo in senso orizzontale, ma in effetti il tempo, inteso largamente, ha almeno altre 3 direzioni possibili. La panchina: luogo d'attesa e di ozio, appoggio dimensionale per i soggettisti della Francia impressionista, luogo nel luogo, momento di sospensione...

    Maria Cristina Famiglietti

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  2. ...pensavo di comperarne una da mettere nel mio living...giusto per non scordare che riposare e riflettere è importante come lavorare

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