martedì 30 novembre 2010

A lungo, la voce di quella ragazzina...

Non ci si accorge che i morti se ne vanno, una volta che hanno deciso di partire. Non è previsto. Al massimo li si avverte come un sussurro o come l’onda di un sussurro che si placa piano piano. Lo paragonerei a una donna in fondo a una sala conferenza o a un teatro, che nessuno nota finché non sgattaiola fuori. E anche allora, solo quelli più vicini alla porta, come nonna Lynn, ci fanno caso, per gli altri è come una brezza inspiegabile in una stanza chiusa

Quando era uscito mi era sfuggito, o forse, di istinto, lo avevo sottovalutato.

Mi è capitato tra le mani solo qualche tempo fa, quasi per caso, e non l'ho più mollato, meglio, sono state le sue pagine a non mollarmi più. Insomma, l'ho divorato.

E siccome so che un bel libro non si esaurisce con la sua ultima pagina, sono sicuro che a lungo mi risuonerà la voce di questa ragazzina, con tutto l'orrore subito e il suo dono di speranza, nonostante tutto.

E per un bel pezzo consiglierò Amabili resti di Alice Sebold (edizioni E/O) agli amici, a tutti coloro che possono raccogliere il piccolo grande dono di un consiglio per una buona lettura.

E di più non posso dire: perché solo ad anticipare il senso di questo libro mi sembra possa costituire un torto.

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