domenica 21 novembre 2010

Lo straniero di Baudelaire, uomo delle nuvole

Domenica mattina, mi risveglio e l'occhio corre verso i Piccoli poemi in prosa di Charles Baudelaire, regalo che mi faccio, per cominciare bene questo giorno di festa. E che bellezza, cominciare con le parole de Lo straniero, l'uomo enigmatico che non si sa da dove arriva e a chi appartenga, se a qualcosa appartiene. L'uomo che in ogni caso sembra stare al di là di un confine invisibile, però ama ciò che più di tutto può permettersi di ignorare i confini: le nuvole.

- Uomo misterioso, dì': chi ami di più? Tuo padre, tua madre, tua sorella, o tuo fratello?
- Non ho né padre né madrené sorella né fratello.
- I tuoi amici?
- Usate un termine il cui senso m'è rimasto fin ad oggi sconosciuto.
- La tua patria?
- Ignoro sotto qual latitudine sia.
- La bellezza?
- Dea e immortale, l'amerei volentieri.
- L'oro?
- Lo odio come voi odiate Dio.
- Eh via, che ami dunque, straordinario straniero?
- Amo le nuvole.... le nuvole che passano... laggiù... laggiù... le nuvole meravigliose!

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