giovedì 24 giugno 2010

Il "partigiano dell'Infinito" e il suo mistero


Ci sono parabole di vita che sfuggono, che intrigano proprio perchè sfuggono. Che alimentano curiosità, attenzione, non necessariamente simpatia, proprio perchè non ci appartengono o addirittura bussano alla porta dei nostri giorni solo per allungarci qualche domandina vagamente imbarazzante. E magari per far vacillare alcune convinzioni che ci accompagnavano da un pezzo.
Giovanni Lindo Ferretti. Partigiano dell'Infinito da Togliatti a Benedetto XVI di Luca Negri (Vallecchi editore) racconta una di queste parabole, quella appunto di Giovanni Lindo Ferretti, l'ex cantante dei CCCP-Fedeli alla Linea - punk filosovietico, quello di Spara Juri per intendersi - che negli anni si è scoperto fedelissimo di papa Ratzinger.

E dunque, forse è stata proprio la curiosità la molla che mi ha fatto avvicinare a questo libro. Il mistero di un approdo o piuttosto la sorpresa per un cammino che non è solo evasione o cedimento. Tanta curiosità, fin da quel sottotitolo, Partigiano dell'Infinito, che mi sa dice già molto di Giovanni Lindo Ferretti, uomo di contraddizioni, uomo però anche fedele a se stesso.

Mi è sempre piaciuta la sua musica - così come più tardi mi è piaciuto il suo modo di scrivere, che sembra appartenere ad altre epoche, altre voci - e tutto questo senza che nemmeno dovessi trovarmi in sintonia con idee e convinzioni varie.

Ma questo non è un libro (o non lo è solo) per i fan dei vari gruppi di Lindo Ferretti, nè un ragionamento sulla sua scrittura. E' un bel libro che dà il senso di un viaggio: nell'interiorità di un uomo che cerca, tra inquietudini e fame di assoluto; e anche in almeno mezzo secolo di storia italiana, nelle speranze, nelle tensioni, nei fallimenti di questo paese.

Alla fine, era chiaro, non ho capito cosa è successo. E chissà, forse le cose sono successe solo in superficie, perché qualunque cosa si potesse percepire sotto il palco dei suoi concerti Lindo Ferretti non è mai stato quello dell'ortodossia sovietica, è evidente: la gente ballava con Spara Juri ma lui cantava anche Emilia paranoica, perfino allora cercava verità, anelava stabilità e condizioni irrevocabili.

Chissà cosa è successo: ma questo libro è un buon modo per continuare a domandarcelo.

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