giovedì 6 maggio 2010

Il Paradiso tutto virtuale di Dante (e di Eco)


Avete mai pensato al Paradiso di Dante in termini di energia, di luce? Forse sì, ma per quanto mi riguarda non mi ero ancora spinto fino a pensare in termini di mondi virtuali, di Web e dintorni. L'altro giorno mi sono imbattuto in questa fantastica frase di Umberto Eco e non me la sono ancora tolta dalla testa. Anche questo è un viaggio di parole...


Il Paradiso dantesco è l'apoteosi del virtuale, degli immateriali, del puro software, senza il peso dello hardware terrestre e infernale, di cui rimangono i cascami nel Purgatorio. Il Paradiso è più che moderno, può diventare, per il lettore che abbia dimenticato la storia, tremendamente futuribile. E' il trionfo di una energia pura, ciò che la ragnatela del Web ci promette e non saprà mai darci, è una esaltazione di flussi, di corpi senz'organi, un poema fatto di novae e stelle nane, un Big Bang ininterrotto, un racconto le cui vicende corrono per la lunghezza di anni luce e, se proprio volete ricorrere a esempi familiari, una trionfale odissea nello spazio, a lietissimo fine


Umberto Eco, Sulla letteratura

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