sabato 17 aprile 2010

Nel Galles, in quel villaggio dei libri


Qualcuno di voi ha mai sentito parlare di Hay-on-Wye?

Io finora no, però mi sono bastate poche righe per aprire il rubinetto dell'invidia. Ovvero: perché mi si destasse il sogno, più o meno destinato a rimanere tale, che anche da noi possa spuntare da qualche parte una Hay-on-Wye nostrana. Di più: non solo una, svariate Hay-on-Wye.

E dunque, Hay-on-Wye è un villaggio gallese di quelli che l'anonimato sembra un destino, la monotonia una condizione pressochè permantente. Uno di quei posti, immagino, dove non ci si dovrebbe fermare, se non per una pinta al pub e il pieno di benzina, per poi tirare subito dritto.

Però guardate questi due numeri: 1.500 abitanti, 40 librerie, quasi tutte con scaffali pieni zeppi di libri di seconda mano o fuori catalogo. Grosso modo una libreria ogni 40 abitanti. In Italia ci sono cittadine di 50 o 60 mila abitanti che di librerie fanno fatica ad averne una.

Da qualche parte ho letto che non è una tradizione antica, di quelle che fanno sì che un posto possa qualificarsi come la città del cuoio oppure dei coltelli. Pare che tutto sia cominciato nel 1961, quando un tale Richard Booth decise di aprire una libreria nella vecchia stazione dei vigili del fuoco. La cosa funzionò e piacque. Già agli inizi degli anni Settanta questa era diventata la "città dei libri".

Così è riuscita a innescare un turismo dei libri dai numeri impressionanti. Perché c'è anche questa cifra da considerare: mezzo milione di "biblioturisti" che ogni anno, soprattutto nei fine settimana, prendono di assalto le librerie di Hay. Molto di più di un festival o di una rassegna con cui per una settimana si prova ad accendere i riflettori sul mondo del libro. Non c'è nemmeno bisogno di autori, presentazioni, eventi vari. Questi gallesi riescono a mandare avanti il loro villaggio con i libri usati... Volumi venduti a 50 penny, anche.

C'è uno scrittore americano, Paul Collins (l'autore di La follia di Banvard), che in questo paese ha deciso di viverci. Su D di Repubblica ho letto che ci ha scritto anche un libro - Al paese dei libri, appunto - che Adelphi farà uscire tra qualche settimana.

Io ad Hay-on-Wye spero di andarci, una volta all'altra. Intanto proverò ad accontentarmi del libro di Paul Collins.

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